Onorevole Consigliere di Stato, Avv. Luigi Pedrazzini,
Onorevole Presidente del Consiglio Comunale, Signor Giuseppe Gianella,
Autorità civili dei Comuni viciniori,
Autorità religiose,
Care cittadine, cari cittadini,
Gentili signore, Egregi signori,
Care amiche e amici tutti,
Nel 1929, ottant'anni or sono, il magnifico territorio che oggi ci ospita veniva ribattezzato Paradiso. A quel tempo, il nostro Comune era ancora agli albori del suo successo economico e residenziale, e nel celebrare l'ottantesimo del Comune di Paradiso, dobbiamo quindi dare atto di grande lungimiranza e saggezza a chi ha voluto scegliere un nuovo nome, e per di più così evocativo, per l'antico Comune di Calprino.
Ecco perché questa è una data storica di grande prestigio per il nostro Comune, anzi, per il nostro paese, dato che non abbiamo ancora le dimensioni di città, e questo è forse un bel vantaggio!
Infatti, su precisa istanza del 22 aprile 1929 del Municipio di Calprino composto da tre membri, il 12 luglio 1929 il Consiglio di Stato, così autorizzato dal decreto legislativo 11 giugno 1929 del Gran Consiglio, ha decretato che a partire dal 1° agosto 1929 l'allora Comune di Calprino poteva denominarsi Paradiso.
Nel 1929, dunque, il nostro Comune assumeva il suo nuovo nome di Paradiso. E questa ricorrenza viene oggi celebrata anche come contributo alla valorizzazione della nostra storia più recente e come omaggio alla memoria storica e all'intelligenza dei nostri antenati. Ma questa è anche un'occasione speciale per riflettere sulla nostra identità, per sottolineare l'importanza primaria della coesione sociale nella nostra comunità e aprire una riflessione in grado di orientare l'agire pubblico verso il nostro futuro. Una grande lezione dunque che, come dimostra l'evento di oggi, ci è stata impartita dai nostri padri.
Paradiso è perciò tale solo dal 1929. Prima si chiamava Calprino.
Ma perché è stato ritenuto necessario cambiare il nome del nostro Comune? I motivi sono molti, e assolutamente rilevanti. Intanto, era necessario evitare la confusione che allora spesso si faceva tra Calprino e la Caprino sull'altra sponda del lago. Poi, non si è voluto cancellare con un semplice tratto di penna su un documento amministrativo tutto un passato, per trasformarsi all'improvviso in una nuova realtà.
In effetti, del Comune di Calprino faceva già parte, fra le tante, la frazione di Paradiso, dunque il nome ci appartiene appieno, su basi storiche e della tradizione, e non si è assolutamente trattato di un'operazione cosmetica né di marketing. Tra i motivi più importanti rileviamo quelli che portavano ad identificare usualmente la popolazione del luogo con il nome di Paradiso, gli stessi albergatori indicavano in Paradiso l'ubicazione delle proprie strutture alberghiere, la Posta identificava in Paradiso il luogo di destinazione o partenza degli invii postali, i Telegrafi e Telefoni avevano assunto la denominazione Paradiso per indicare gli uffici aperti, e i trasporti pubblici (Tramvie e Navigazione) attribuivano con questo nome la linea che portava nel Comune ma anche Alberghi, la fabbrica di birra, garages e negozi indicavano la loro sede col nome di Paradiso. Certo, poter disporre già nel nostro territorio di un così gran bel nome, evocativo e beneaugurante, non ha guastato! Ed ecco che adottare un nome nuovo, dai connotati del tutto positivi, di facile comprensione anche nelle altre lingue nazionali, e non solo, è stato certamente opportuno e coraggioso.
Inoltre, questo rinnovamento ha anche rispecchiato il cambiamento e l'evoluzione della vita e del lavoro a Paradiso nei primi decenni del ventesimo secolo. Da orti e frutteti, dai bachi da seta all'agricoltura, si è andata sempre più affermando la nuova realtà del turismo internazionale e degli insediamenti residenziali di prestigio, favoriti dal nostro clima mite, dal cielo terso, da un golfo lacustre romantico e incantevole, sovrastato dal verdeggiante monte San Salvatore. I collegamenti sono anche stati favoriti dalle nuove vie di comunicazione, come la ferrovia del Gottardo, e in seguito dall'autostrada. Questo fermento e questo sviluppo graduale si è anche tradotto nella costruzione di alberghi (a Paradiso a quel tempo ve ne erano una ventina con oltre 1200 letti che ospitavano un buon terzo dei forestieri che visitavano la regione del Luganese), ville, strade, che, nei decenni, hanno cambiato volto al Comune, pur senza mutarne il carattere e la vocazione, soprattutto turistica.
La vecchia Calprino diventava così una nuova Paradiso, vi si trovano aziende, uffici, alberghi, ristoranti, bar in una sempre più moderna sede produttiva, abitativa e di vacanza, caratterizzata da una serie di villini adagiati sulle verdi pendici del San Salvatore, di cui alcuni ancora oggi possono essere ammirati. Negli anni, si è poi registrato uno sviluppo urbanistico notevole che, nonostante le interruzioni dovute al secondo conflitto mondiale e in seguito alle ricorrenti crisi economiche, è continuato poi sempre più evidente fino ai giorni d'oggi, fortunatamente mantenendo un elevato livello estetico e di qualità residenziale, con edifici di pregio anche a livello internazionale. Da ottant'anni, Paradiso è uno dei più apprezzati centri abitativi del Ticino e sa attirare nuovi domiciliati e nuovi insediamenti produttivi e amministrativi che ne determinano anche il successo finanziario.

Ma c'è un'altra importante ricorrenza che vogliamo oggi ricordare, si tratta dell'istituzione del Consiglio Comunale per la cui decisione, alla quarta trattanda (anticipata), supponendo come fra i presenti qualcuno doveva subito assentarsi per urgenti impegni professionali o altro, la votazione assembleare, a seguito del messaggio municipale del 9 marzo 1927, è stata predisposta il giorno di domenica 13 marzo 1927, alla presenza di ben 96 cittadini votanti, fra i votanti 2 schede bianche, 79 sì e 15 no.
E pensare che certo Achille Rezzonico ha anche fatto ricorso sostenendo che la votazione era avvenuta con una confusione e un disordine indegni di un paese democratico e civile mentre la municipalità di Calprino al ricorso rispondeva che il titolo di confusionario doveva essere null'altro che indirizzato al nominato Signor Rezzonico, poiché nel suo ricorso "vorrebbe dire tanto e conclude col dir nulla".
Ma il Consiglio di Stato ammise il ricorso affermando in diritto che il voto doveva essere a scrutinio segreto e non, come avvenuto, per scheda violando così una formalità essenziale di legge. Tanto che dopo ulteriore votazione del 22 maggio 1927 ? ove tutti, tranne il detto Achille Rezzonico, furono d'accordo ? il giorno 2 aprile 2008 venne indetta la seduta costitutiva del Consiglio Comunale.
La seduta venne aperta dal Presidente Pasquale Bosia il più anziano consigliere ricordando nel suo discorso "come il Consiglio Comunale sostituisce la millenaria pratica delle assemblee popolari, onore e vanto della nostra bella repubblica democratica, come sorge sotto auspici di pace, di accordo, di mutuo consenso fra i partiti e sottolinea, con queste belle parole, sia questa nostra plaga benedetta denominata non a torto Paradiso, un piccolo Eldorado che alla bellissima Lugano faccia degna corona e l'ospitalità dei nostri albergatori assurga a reputazione universale e Il nome di Lugano-Paradiso corra le vie del mondo".

Infatti, già nell'aprile 1925, l'allora Municipio in una lettera indirizzata al Dipartimento degli Interni così scriveva: "In riferimento al progetto dell'Istituzione del Consiglio comunale nei Comuni la cui popolazione supera i 1000 abitanti, abbiamo il piacere di comunicarvi che in via di massima siamo d'accordo sulla progettata innovazione. Questo evento storico ha permesso al nostro Comune una trasformazione istituzionale che venne marcata, appunto, con l'istituzione del Consiglio comunale compiutasi nell'anno 1928.
In questo percorso di rinnovamento e sviluppo, le urgenze e le sfide da affrontare da parte dell'amministrazione comunale sono state, e sono, molte. L'amministrazione attualmente in carica svolge il proprio compito guidata dal perseguimento dello sviluppo sostenibile, della qualità della vita, del servizio ai cittadini, uniti al mantenimento della pace sociale e alla razionale messa a fuoco delle tematiche suggerite dal territorio, dal lavoro, dalle esigenze sempre nuove della nostra popolazione.
Dal punto di vista temporale, 80 anni sono un valore relativo: nella vita umana un traguardo di rilievo, nella vita del pianeta e dell'universo è un tempo infinitamente breve. Per Paradiso, questi 80 anni di vita come Comune hanno significato una profonda trasformazione di abitudini e di condizioni, di relazioni e di evoluzione della popolazione e degli insediamenti produttivi. C'è una ricchezza evidente nelle nostre terre che è data dall'ambiente naturale in cui viviamo e dalla scala a misura d'uomo del nostro Comune. Sono dati concreti che si uniscono alle attività finanziarie e commerciali: un connubio positivo che va salvaguardato e favorito. Per perseguire questo obiettivo occorre guardare al futuro adeguando persone e cose alle continue innovazioni e trasformazioni non solo locali, ma anche su scala nazionale e globale, costruendo sui valori positivi che hanno caratterizzato il nostro passato, sulle peculiarità del nostro modo di essere e di lavorare, arricchendoci della familiarità con le nuove popolazioni che ci frequentano.
Il mio vuole dunque essere un monito e un incoraggiamento a mantenere viva la memoria del passato, delle fatiche dei nostri vecchi, della solidarietà diffusa che anticamente ha permesso ai più deboli di sopravvivere all'emigrazione verso le Americhe. Rivolgo così un appello a tutti perché tra noi siano mantenuti vivi l'altruismo e la fierezza, doti che ci hanno contraddistinto nel passato, e auspico che possano continuare nel presente con azioni concrete verso chi ci sta vicino e ha bisogno, ma soprattutto con una visione a lungo termine per il futuro dei nostri figli e della nostra Paradiso.
Oggi, io come Sindaco e il Municipio tutto, grazie al ruolo che ricopriamo in qualità di amministratori di questo Comune, vorremmo trasmettere questi valori di amore e di rispetto per il nostro paese e per le sue tradizioni, alle generazioni future, così come ci è stato tramandato dai nostri cari vecchi. Durante il tragitto di questi ottant'anni, il nostro paese ha saputo trasformare il sudore e la fatica della terra in ricchezza e benessere. Con la sua perseveranza, Paradiso ha favorito una crescita economico-sociale che l'ha contraddistinta non solo a livello ticinese, ma forse anche nazionale. Nel festeggiare questa ricorrenza, l'amministrazione vuole essere garante della difesa e del mantenimento di un risultato raggiunto in questi ottanta anni e stimolo per un ulteriore sviluppo sociale, materiale e ideale.
Vale la pena però di chiedersi se Paradiso abbia ancora una precisa identità, in particolare nel contesto aggregativo del CantonTicino. Siamo ottimisti, anzi realistici, e diciamo di sì. Innanzi tutto se è vero che la realtà in ogni campo evolve, essa evolve anche per i grandi Comuni, spesso li condiziona come addirittura, e lo abbiamo visto proprio recentemente, condiziona anche la nostra nazione svizzera sulla scena internazionale.
A mio avviso laddove vi sono gli elementi di territorio, uomini e finanze, perché diciamolo francamente e semplicemente, la differenza la fa essenzialmente l'economia, la capacità economica del Comune, questo ha certamente il diritto e il dovere di esistere perché come scrisse nel novembre 2007 l'ex Giudice Federale Avv. Dr. Emilio Catenazzi, "il pericolo (delle fusioni) è di sovvertire il nostro sistema istituzionale che conferisce al Comune ticinese una posizione essenziale e insostituibile, con la sua autonomia, vicino alla sua cittadinanza e con una burocrazia che non sia tale da sfiduciare il nostro cittadino che, per forza di cose sue, deve avvicinare".
E il Comune di Paradiso, dalle finanze assolutamente sane e solide, consapevole dei cambiamenti, in primis della necessità di attuare una fattiva collaborazione fra le corporazioni di diritto pubblico, ha certamente aperto i suoi orizzonti, e non poteva che essere così, pur sapendo mantenere vivi valori e qualità. Certo come diciamo sempre ai nostri giovani, e come si costata anche nell'ambito federale e cantonale, una riflessione è però d'obbligo: occorre la partecipazione di tutti, occorre avvicinare i giovani alla vita pubblica, comunale, alla politica intesa nel senso più eccelso quello di regolare democraticamente e pacificamente il convivere di tutti e tra tutti in società.
Mi auguro dunque che questo anniversario così denso di significato possa stimolare tutti ad aprire un discorso costruttivo, impegnato. II Comune, i cittadini, ne trarranno certo un grosso beneficio.
Quello di oggi non è comunque un traguardo raggiunto, ma è certamente l'inizio di un futuro in cui migliorarci, cercando di guardare lontano, così come hanno saputo fare i nostri antenati nel conferirci un nuovo nome colmo di speranza e di buoni auspici. È questo il concetto che dovrà caratterizzare la nostra azione nei prossimi ottanta anni, che i nipoti dei nostri nipoti possano mantenere inalterati l'orgoglio dell'appartenenza e la fierezza dell'identità.
E a coronare le importanti ricorrenze del nuovo nome e dell'istituzione del Consiglio Comunale, oggi inauguriamo una testimonianza che di oggi rimarrà nei decenni, mi riferisco all'opera scultorea "LA GRANDE TESTA" dell'artista Ivo Soldini, che posiamo sulla Piazza del Municipio come ricordo del nostro passato e come affermazione della nostra volontà per il futuro.

Concludo, care cittadine e cittadini, care amiche e amici tutti, invitandovi dunque a festeggiare gioiosamente insieme questo ottantesimo anno di vita in Comune, buon ottantesimo a tutti.

Il più grande Evviva però vada sempre per il nostro splendido e unico PARADISO!

Avv. Ettore Vismara, attuale Sindaco di Paradiso